In questo secondo momento di scrittura torno a riflessioni e ricordi legate a due opere di diversi anni fa, alle quali sono particolarmente affezionata.
Una è “Senza titolo: Non te lo voglio dire!” e l’altra è “Vortice: colori neutri”.
Entrambe sono state realizzate prevalentemente con collage fotografico, pittura acrilica e materiale plastico.
Mutevole, muto, trasformazioni e mimetismi:
Inevitabile bloccare il tempo, ostinato e folle tentativo di non evolvere-involvere…
…nostalgico sguardo perseverante ad un passato… ENORME!
Non dire, tacere, è traguardo di saggezza.
Strette labbra sono la fessura, la porta d’ accesso alla conoscenza di un mondo lontano,
mai dimenticato.
Si intravede nel volume voluttuoso di un “respiro” il brandello del ricordo.
Le labbra del non dire: più alta realizzazione dell’ “essere”.
Per essere se stessi non sarebbe necessario emettere alcun rumore.
E’ sensuale il solo respiro, prima ed unica testimonianza dell’ essere vivi, nell’ attimo dell’ uscita dal ventre materno.
E poi l’ URLO: trasformazione …essere vivo, l’ isterico urlo di sofferenza é ricerca dell’altro.
Trasformazione che è “ VORTICE : colori neutri”
Vortice è essere, divenire , crescere, evolvere ed involvere,
modificarsi e mimetizzarsi, fino a morire, assolutamente, SOLI.
La Bocca è cella del non dire, sede della memoria, del silenzio.
Il Vortice è l’essere che quelle labbra non devono raccontare, perché ogni affermazione
di se stessi è “mimetizzarsi”, non essere, nascondersi nella relazione con se stessi ancor prima che con gli altri.
Dire o non dire
Il mio è un invito ad “essere vivi-pienamente se stessi” in un percorso duro e rivoluzionario.
Lottare perché si è più veri nel silenzio.
In occasione dell’ esposizione fatta ad Aosta per il Festival del Cinema Muto mi divertii a giocare con le parole, le immagini, le citazioni, i materiali…collage e pittura.
Ne resta più che altro il ricordo di una veloce fase di sperimentazione e il pretesto per tornare a temi a me cari, la forma del vortice che mi incuriosì quando ancora all’ Accademia studiavo alcuni testi di W. Blake e T.Elliot, ma anche elementi POP e un pizzico di kitsch-eria!!
Mariuccia